16 febbraio 1907. Muore a Bologna il Premio Nobel e massone Giosuè Carducci. La salma del poeta fu vestita dei paramenti massonici, come da sua richiesta, e condotta in corteo per una città affollata.
A Bologna è dedicata una loggia al letterato e un’altra all’amico e collega Giovanni Pascoli, anch’egli Libero Muratore del Grande Oriente d’Italia.
“Giosue Carducci muore il 16 febbraio nella sua casa delle mura di porta Mazzini, assistito dai famigliari. Alla notizia la Camera del Regno sospende la seduta. L’Italia intera veste il lutto per la scomparsa del poeta cantore del Risorgimento.
Durante i funerali, che si svolgono il 18 febbraio, i cavalli che portano il feretro alla Certosa hanno gli zoccoli fasciati. Piazza Maggiore e molte case private sono parate a lutto. I fanali lungo il percorso sono accesi e “guarniti di crespo”.
La salma del poeta è rivestita dalle insegne della massoneria, alla quale il poeta fu affiliato, e molti massoni partecipano alle esequie. Il Fratello Giulio Vita lo ha assistito negli ultimi istanti di vita.
Pochi giorni dopo la scomparsa di Carducci, la sua casa e la sua ricca biblioteca saranno donate dalla regina Margherita al Comune di Bologna.”