“Giovanni Becciolini, eroe moderno e martire dell’antifascismo” è il titolo del convegno che il Grande Oriente ha dedicato alla memoria di questo fratello, libero muratore esemplare, trucidato dalle camicie nere il 3 ottobre del 1925. All’evento che si è tenuto a Ravenna presso la Biblioteca Classense di Ravenna ha preso parte un pubblico numeroso e appassionato, che ha seguito con grandissima attenzione gli interventi, moderati dal presidente del collegio dell’Emilia Romagna Mario Martelli. A sottolineare la portata della grande lezione morale che, sacrificando la sua vita, Becciolini ha tramandato alle future generazioni di liberi muratori, è stato il professore Giovanni Greco, che nella sua relazione ha definito il fratello fiorentino, ucciso dalle squadracce di Mussolini, “stella polare della persecuzione fascista subita dal Grande Oriente” e definito la sua vicenda umana “una mirabile testimonianza di fedeltà agli ideali latomistici agli occhi dei massoni che nel 1930 ricostituiranno il Goi in esilio e ai nostri occhi di uomini del terzo millennio”. Il professore Massimo Andretta si è soffermato poi a riflettere sul concetto di eroe, mentre il professore Moreno Neri ha ricostruito la storia della loggia Lucifero e dei suoi prestigiosi membri. Ha concluso il Gran Maestro Stefano Bisi che ha ricordato che la Massoneria è la vera palestra della democrazia, soffermandosi sulle pagine belle della nostra Istituzione e sulla magnifica figura di Achille Ballori, un altro fratello martire ucciso a colpi di pistola nella serata del 31 ottobre del 1917 all’interno di Palazzo Giustiniani all’epoca sede della Comunione, per mano di un folle, spinto a questo insano gesto dal clima fortemente antimassonico che cominciava a spirare in Italia, alla vigilia della marcia su Roma e dell’ascesa del fascismo. (continua su Grandeoriente.it).