Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, ha avuto parole sagge per Piacenza, che ha dato natali a suo padre. Riportiamo il messaggio nella sua interezza, a dimostrazione della vicinanza del fratello all’Emilia-Romagna.
Dal blog: Bisistefano.it
Piacenza, la città “invisibile”
Cari viaggiatori,
in questa epidemia si parla di tante città, delle terribili difficoltà che incontrano per aiutare i vivi e per seppellire i morti ma di una si parla poco. La città “invisibile” é Piacenza, in Emilia. Preciso Emilia, perché in tanti pensano che sia in Lombardia. Piacenza ha una caratteristica: operosa, poco loquace e non lamentosa.
I piacentini li conosco bene. Il mio babbo era di San Niccolò a Trebbia, comune di Rottofreno. Anche il mio nonno era piasentein e in quella terra è sepolto. Sembravano duri ma erano buoni. Si commuovevano per nulla ma non si lamentavano. Da autentici piacentini. I loro volti li rivedo leggendo il quotidiano La Libertà, gli editoriali del suo direttore e i resoconti dei giornalisti; li ho rivisti in questo pensiero che mi è arrivato. Non so chi l’abbia scritto ma è una poesia che fa bene al cuore.
A Piacenza impari fin da piccolo che: “non ce la faccio” non si può dire;”non ci riesco” non esiste;”sono stanco” non è mai abbastanza.Cresci così, un po’ chiuso, un po’ con la convinzione di non essere mai all’altezza.Ecco come Li riconosci i Piacentini: testa bassa e a lavorare.I Piacentini, quelli veri, sono polentoni. Si, perché la polenta è ciò che li rappresenta. Ruvida, dura e fredda fuori, con quella crosticina che si forma appena sfornata. Tenera e avvolgente dentro, non ti delude mai.
I Piacentini sono proprio così: un po’ tonti, ruvidi e schivi, ma dentro sono buoni e dal cuore tenero.Lo so, lo so, niente di speciale la polenta:acqua, sale e farina gialla. Ma si sa, le cose semplici sono speciali perché rassicuranti, perché ci sono…I Piacentini ci sono, sempre, su di loro ci puoi contare, li puoi odiare, ma se te ne innamori allora sei spacciato, perché sarà per sempre.
Piange la mia Piacenza, senza far rumore, per non disturbare. Giace a terra, fatta a pezzi da un nemico vigliacco subdolo, che non si fa vedere.Gli occhi sono bassi, tristi e pieni di paura. Ci sono solo ambulanze e silenzio.
Piacenza mia non ti posso abbracciare, ma tu non mollare proprio adesso. Ricordi?”Non ce la faccio” non si può dire. “Non riesco” non esiste”Sono stanca” non è mai abbastanza.
#Piacenza #ForzaPiacenza.
Buon viaggio