San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
quest’atomo opaco del Male
Giovanni Pascoli (1855- 1912) si avvicinò alla Massoneria attraverso il suo maestro Giosuè Carducci (Nobel per la Letteratura) col quale divideva, nella sostanza, anticlericalismo e ideali politici e socialisti di progresso.
Venne iniziato la sera del 22 settembre 1882 nella loggia Rizzoli di Bologna, come testimoniano sia il Testamento che il Verbale della seduta scritto dall’allora Segretario dell’officina Agusto Dalmazzoni. Il 20 giugno 2007 il Grande Oriente d’Italia ha acquistato, in un’asta indetta dalla Casa Bloomsbury, il documento autografo del poeta.