Muore a Chicago il 28 novembre 1954 il celeberrimo scienziato Enrico Fermi, premio Nobel per la Fisica nel 1938. Nel 1924 fu iniziato in Massoneria nella Loggia “Adriano Lemmi” del Grande Oriente d’Italia a Roma. Noto per le sue scoperte e i contributi significativi alla fisica e all’energia nucleare, in suo onore venne dato il nome a un elemento della tavola periodica, il fermio (simbolo Fm). Partecipò al progetto Manhattan.
Il professor Edoardo Amaldi ebbe a dire, durante la commemorazione tenuta a classi riunite il 12 marzo 1955 dall’Accademia dei Lincei: «La sua opera scientifica è così poderosa e geniale, le conseguenze pratiche di alcuni dei suoi lavori sono così importanti e gravi che facilmente chi non abbia avuto la fortuna di conoscerlo è portato a farsi di lui un’immagine molto diversa dal vero. Solo i parenti e gli amici, solo coloro che l’hanno conosciuto sanno che, se da un lato era difficile separare in Enrico Fermi i vari aspetti di scienziato, di ricercatore, di maestro e di uomo, poiché intimamente fusi tra loro, d’altro canto la sua semplicità di gusti e di maniera di vivere, la sua calma serena di fronte ai problemi della vita, la sua mancanza di qualsiasi posa o stranezza di carattere furono qualità umane ancora più notevoli per il contrasto con le sue eccezionali qualità di scienziato.»
I ragazzi di via Panisperna. È l’appellativo del gruppo di giovanissimi scienziati italiani, con a capo Enrico Fermi, che negli anni trenta del Novecento operò presso il Regio istituto di fisica dell’Università di Roma allora ubicato in via Panisperna n. 90, producendo studi di importanza storica nell’ambito della fisica nucleare. La principale scoperta del gruppo fu, nel 1934, la proprietà dei neutroni lenti, che portò al premio Nobel per Fermi e diede avvio alla realizzazione del primo reattore nucleare.
Leggi il saggio di Massimo Andretta nel numero di MASSONICAmente dedicato ai Massoni da Nobel italiani: