Passava all’Oriente Eterno 120 anni fa Giuseppe Zanardelli, uno dei più grandi politici dell’Ottocento italiano; allargò il diritto di voto e abolì la pena di morte poi ripristinata dal fascismo.
Il 26 dicembre 1903 passava all’Oriente Eterno il libero muratore Giuseppe Zanardelli, uno dei più grandi statisti dell’Ottocento, la cui figura sulla quale è calato un ingiustificato silenzio, andrebbe riscoperta e valorizzata. Zanardelli fu autore di una coraggiosa legge elettorale che ampliò il bacino di elettori, riformò la normativa sul lavoro femminile e minorile, abolì la pena di morte, presentò, purtroppo senza esito, un ddl per introdurre il divorzio in Italia e fu promotore all’alba del XX secolo della cosiddetta svolta liberale.